Un amore impossibile by Giorgio Severi (7ª puntata)
Il treno si era fermato senza una ragione nel tratto fra Livorno e Castiglioncello. Era partito in orario da Brignole sotto un diluvio. Lo stesso che stava colpendo mezza Italia. Ma ora era gia’ 10 minuti che non si muoveva. E nessuno sapeva darsi una spiegazione. Per fortuna il tempo era cambiato ed ora, appena passato mezzogiorno, splendeva un bel sole. Monica era seduta dalla parte del mare e guardava quel magico tratto di costa sotto di lei. La Cala del Leone. Gremita di gente. Penso’ a Corrado, alla loro storia durata venti mesi. Erano trascorsi cinque anni ma i ricordi erano ancora nitidi. Faceva il bagnino allo stabilimento di famiglia con annessa trattoria sulla spiaggia. Biondo, capelli lunghi sulle spalle abbronzatura perenne su un fisico da paura. L’avrebbe sposato, Corrado, soltanto perche’ come faceva l’amore lui non l’aveva mai fatto. Ma era troppo figliodiputtana. Appena lei partiva ne aveva gia’ altre tre da soddisfare. E forse anche quando c’era lei. Poi penso’ ad Anselmo. Lui si che l’avrebbe sposato davvero. Il 23 ottobre. Lui un Barabino, ma da parte di madre appartenente ad una delle famiglie piu’ aristocratiche di Genova. C’era ancora molto da organizzare, specialmente per cio’ che riguarda i parenti provenienti dalla Toscana. E poi gli amici? Come li avrebbe convinti a mettersi il frack? E le donne tutte vestite da gran sera? E che dire della loro abitudine ormai cronica di ubriacarsi tutte le sere? Che figura ci avrebbe fatto. No…no meglio organizzare qualcosa di carino a Porto S.Stefano, qualcosa di informale…meglio non creare casino… Ma cosa ne avrebbero pensato i genitori…come dire ai parenti:” per voi facciamo una cosina qui…”. Intanto con due scossoni il treno ripartiva. Fra due ore sarebbe stata tra le braccia della mamma. Era da Pasqua che non si vedevano e sebbene avesse 32 anni erano ancora molto legate. Intanto Rocco dopo essersi assicurato da Marisa che la ferita stava rimarginandosi decise di non andare al mare e visto che ormai la giornata si era rimessa, ma la temperetura abbassatasi di almeno cinque gradi, opto’ di “salire il paese”. Ancora non l’aveva mai fatto. Si arrampico dalla scalinata del Leone e sbucato sulla Panoramica aveva la gola secca. Entro’ al bar i 3 Fratelli e chiese un chinotto. Il locale era semivuoto ed il barista che somigliava in modo impressionante a Schicchi il marito di Eva Wenger stava parlando con un vigile. Questi mentre morsicava una pizza alla cipolla diceva che quella mattina aveva fatto 10.000 metri e quando era arrivato a casa aveva strizzato la maglietta e c’era uscito tanto di quel sudore che ci aveva annaffiato le piante. Il barista si vedeva che annuiva senza ascoltarlo e non vedeva l’ora di scaricarlo. “Mì, arriva Baldovino…” Il biondino entrando ordino’ un caffe’ e chiese al vigile:” Che fanno gia’ si allenino?” “Ma come te lo devo di’ che non me ne frega piu’ niente della Pilarella? Quest’anno nemmeno lo vedo il Palio. Mi fo mette al Valle…Ci pensasse Merenda…”. Rocco non capiva nulla di quei discorsi ma si scopri’ divertito, sopratutto per quell’intercalare a cui non aveva mai fatto caso prima. Pago’ e sali’ ancora. Capi’ che in quel posto non era bello solo il mare, ma anche la natura di campagna. E poi il profumo. Si trovo’, senza sapere come di nuovo alla Panaramica, ma dalla parte opposta. Un posto chiamato Miragiglio. Lontano vide il traghetto che stava arrivando. Rientrando in paese alla Croce trovo’ un gruppo di donne che “camminavano”. Lui era sopra pensiero, ma fu destato da una voce che disse:”Signor Rocco, anche lei qua! Buona passeggiata. Questa sera non mi trovera’ a casa. Saro’ in piazza per il concerto Di Pupo.” Pupo! Era dunque Pupo il grande cantante di cui parlavano in mattinata. E ci sarebbe stata anche Filomena. Di certo lui sarebbe andato da tutt’altra parte. Erano le otto quando giunse in piazza. Aveva fame . Vide una tenda bianca con la scritta “Massimo del Panino”. Perche’ no? Prese le scale. A sedere sul murello, le facce abbronzate, le fighe, i maschi innamorati, persi, intrippati, arrapati, scoppiati, eccitati, attrezzati, preoccupati, viziosi, canaglie, sciupafemmine, schizzati, impasticcati, bruciati, estasiati, bruciati, ecstasiati, fumati… Stava entrando quando una voce:” Rocco!” Si volto’ piano.Non voleva illudersi. Era lei. Monica. Si abbraciarono. Forte. Senza parlare.
-continua-