A Zilia
Quando sei nata non finivo mai di accarezzarti, felice di avere una sorella che poi mi avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Così, al 35 di Via del Molo, nella nostra casa aperta a tutti, abbiamo trascorso anni felici. Mamma era un po’ la “capataz” del palazzo, sempre pronta ad aiutare tutti quelli che ne avessero avuto bisogno. A volte, quando andava ad Orbetello per accompagnare qualcuno all’ospedale, ritornava col treno del tocco. L’aspettavamo sotto casa seduti su quella grande ruota di pietra che serviva per macinare lo zappino per la “tinta” delle rezze. Ci portava due maritozzi con lo zucchero e per noi era festa grande come, quando per la Befana, Pasqua e Natale, ci dava un cartoccetto con qualche caramella, un po’ di farina dolce e due o tre “corogli” ignoranti.
Ricordo che Mamma preferiva i “sòni naturali” rispetto alla musica trasmessa per radio; non avremo avuto grandi ricchezze, ma di “sòni naturali” ne siamo sempre stati più che provvisti. Brava Zilia! Hai continuato, sino all’ultimo, a tenere la chiave in faccia sulla porta di casa, come Mamma ci ha insegnato, contenta di essere sempre in compagnia. E noi, un giorno dopo l’altro tra lillere e lallere, siamo diventati nonni, sempre insieme fino all’altro giorno quando Qualcuno ti ha chiamato dal Cielo perché così era scritto. Sono sicuro che Mamma ti è venuta incontro, ti ha preso in collo e ti ha parlato di tante, tante cose che solo le anime elette sanno dire e comprendere. Poi ti ha portato al “moletto” dove il “Maresa” era ormeggiato alla boa del vaporino del Giglio. Allora Nino, dopo aver issato il gran pavese, ti ha fatto salire a bordo e, mano nella mano, siete partiti alla “vorta” dell’Isola Azzurra che si trova nel Paradiso riservato alle persone buone e semplici come Voi…
Grazie, grazie mio Signore perché m’hai regalato………..questa Sorella e ………….questo Cognato!…….
P.S. per Mara e Teresa ora siete in prima linea! Zio vi manda un bacione grande, grande……
Publio