Giudizio Universale: Best of times
“Chiunque negli anni sessanta era fra i quindici ai venticinque anni di età non può non essere stato influenzato da tutto ciò che veniva da oltre Manica. Da quella trasformazione globale a cui venne dato il nome di “swinging 60s”. La musica, la moda, il modo di vivere e i suoi protagonisti: i Beatles, Mary Quant, Twiggy e lui, George Best. La sua carriera esplose una notte di Marzo a Lisbona, quando tutta Europa prese nota come Bestie, ancora solo 19 anni, inspirò la vittoria del Manchester United per 5-1 contro il Benfica nel mitico Stadio de Luz. Era quello un quarto di finale dell’allora Coppa dei Campioni. Segnò due gol in dodici minuti contro una squadra che non aveva mai perso in casa nella competizione e il giorno dopo fu subito soprannominato dall’estasiata stampa portoghese: “El Beatle”. Per un paio di anni, nella metà dei sessanta, fu il miglior calciatore al mondo. Come Pelè segno dei magnifici goal, ma lui fu anche un sublime rifinitore, stupefacente difensore, poteva giocare con estrema facilità su entrambe le fascie, usando tutte e due i piedi, per lanciare a rete i vari Charlton, Law o Herd. Di se diceva: “Se ero nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Pelè”. Invece madre nature lo fece bello, bellissimo. Alto il giusto,capelli lunghi, viso d’angelo, con occhi azzurri e la fossetta sul mento come Kirk Douglas. Movenze da ballerino. Carettere estroso, era amato come un figlio dall’allanetore, uno dei più grandi, Sir Matt Busby, che spesso lo cazziava nell’ ufficio. Lui si sedeva davanti alla scrivania e guardava la carta sul muro dietro le spalle del mister. La carta era piena zeppa di divertenti animali, delle caricature, e quando l’allenatore lo riprendeva, lui sperava che durava il più a lungo possibile in modo tale che poteva contare tutti gli animali. Un giorno si incazzò talmente che non finiva mai di riprenderlo, e lui riusci finalmente a contarli tutti. C’erano 272 animali sulla carta da pareti di Matt Busby. Negli ultimi anni faceva l’opinionista su Sky Sport. Mai banale. Come in campo e nella vita. Di Beckam diceva: “Non calcia con il sinistro, non colpisce di testa, non va in tackle e non segna abbastanza goal. Per il resto “he’s all right”. Della sua maglia numero 7, rimase contento quando passò sulle spalle di Cantona, ed era convinto che, Cristiano Ronaldo, stessa maglia e stesso numero, nel giro di un paio di anni diventerà il numero uno. Una delle sue ultime dichiarazioni è stata: “Quando sarò morto la gente si ricorderà solo di quello che ho fatto sul campo di calcio, dimenticandosi del resto”.
Come ho fatto oggi io, che l’ho visto giocare.
altre puttanate:
una tirata di orecchie a Merenda. Nulla in contrario che pubblichi articoli di altri redattori nei miei pezzi. Lo so che io sono il numero uno e che aiuta a conoscerli, anche se Gianni è ormai affermato e non credo ne abbia bisogno. Ma la prossima volta mettilo nelle altre puttanate, altrimenti i lettori leggendo il titolo e di seguito un pezzo che non c’entra nulla: non ci capisce niente.
Gemelli diversi: George Best (star del football) – Loffredo Guido (Mandrake)
Il Don Bastianini in piena crisi. Altre due sconfitte nello scorso fine settimana. Piero il Vampiro è contento, Scurreggina un po’ meno. Perchè? Censura.
Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. 2465 stupidi fanno la maggioranza (Leo Longanesi).
Un crociaiolo va in pensione e lascia il Molo, un prete spretato lo rileva. Antonio è stato per quasi 20 anni un personaggio del Molo. All’inizio poteva sembrare un po’ musone, ma se ci parlavi potevi scoprire tutta la sua disponibilità. La sua camminata grottesca, mani dietro, le serate a totanare, e la sua esperienza al cronometro nei giorni di agosto ci mancherà, perchè ha detto che si ritirerà al campone e scenderà di rado.
Caro Ottorino se vuoi vincere il campionato butta fuori Remetto che rema contro.
I siti rionali dovrebbero servire a denunciare le cose che non vanno nel proprio rione. Non sempre è così. Il sito della Croce è in un momento veramente di mortorio. E mi dispiace. Ma il perchè è conosciuto da tutti. Cucci si è scoglionato. Non va d’accordo con il Capitano per come stato gestito il caso antidoping e la questione paliaccio. E’ inutile che provano a nasconderlo. E senza Cucci il sito non va. Ma forse a qualcuno va bene così. Quello della Fortezza devo dire che mi piace molto da quando il Mommo l’ha preso in mano. Se riuscisse a non far scrivere a quell’altro sarebbe ancora meglio. Però ci vorrebbero più articoli. La trovata di Merenda pagliaccio è da 10. Fatta dal Mommo però. Il nuovo sito degli ultras del valle dopo una partenza abbastanza sparata si è afflosciato in maniera paurosa. E c’è da dire che è fatto molto bene. Ma io sono del parere che, se manca la sostanza, il sito può avere la più bella grafica, ma farà sempre cacà. Come fa quello della curva puzzolosa. Un messaggio a settimana se va bene. E dicevano: dateci un forum che spaccamo il mondo! Ma tornate a scuola che e’meglio!
www.fnomceo.it questo indirizzo internet l’ha dato l’altro ieri Striscia la notizia per controllare se un dentista è veramente iscritto all’albo. Se fossi in voi ci darei un’ occhiata. Io vado da Danei, perciò non mi frega niente.
Due anni fa annunciammo con piacere che Siro aveva comprato la Locandina. Speravamo che ne facesse veramente un ristorante coi controcazzi. Ma ormai è appagato. Non ha più la fame. Con tutte quelle catenine e braccialetti sembra più un calciatore a caccia di veline che un ristoratore. Lo so che così. Si conciano quelli di Capri, Ischia e Giglio, ma qui siamo a Santo Stefano che ormai valemo meno di Ladispoli. Ha venduto a uno, mi sa un veneto. Allora era meglio che ci rimaneva il nipote di Bruna Poppi.
Nella vita si sa, se ne vedono di tutte, ma quella di vedere Claudino Maratoneta non me la sarei mai aspettata. Facciamoli un’ intervista e chiediamogli come ha fatto. Sarebbe una lezione a tutti quelli intorno ai cinquant’anni che se ne stanno sbattuti nei bar con le panze di fori a parlare di politica.
Vagabondiiiiiii!!!!!!!!!!!!
Ciao Valentino Ciao Pettinaro.
kaira
nanni