Giudizio Universale: Desperate Housewives
GIUDIZIO UNIVERSALE – Fino a qualche mese fa per trovare una donna al Bar Giulia, a parte Memè e Marcella, dovevi aspettare l’una del pomeriggio quando le impiegate di banca e la macellaia venivano a farsi un panino. Ma è già un po’ che le cose sono cambiate. Infatti ora ogni mattina, verso le 8:40 si possono vedere un gruppo di giovani ragazze che vanno a fare colazione in quello che è ormai il bar principe del paese. Sono una decina di mamme che dopo aver portato i figli alle scuole elementari si ritrovano davanti ad un cappuccino ed una sfoglia per passare una mezz’oretta in santa pace. Tutte carine, qualcuna di più, qualche altra di meno, simpatiche e piene di verve. Durante la bella stagione siedono fuori, in inverno nella sala da thè. A me piace particolarmente quella con l’ombelico di fuori. Finalmente basta solo panfilisti, militari, l’ottico, Frigge, Friggino, Bagliozzi. Finalmente femmine. Se n’è accorto anche il Pipero che quasi tutti i giorni della settimana si assegna il turno di apertura. E’ ringiovinito di 20 anni. Sempre i capelli a modo, vestito come un pennucchino. Non che prima non lo fosse, ma ora di più. Parlano di tutto, della palestra, dei programmi tv, di come si fa un buon kisci o il carry alle mandorle. Il lunedì giorno di chiusura del Giulia, vanno al Galeone, ma non è la stessa cosa. Lo so che tanti dirranno che da Mataloni è piu’ di dieci anni che le donne vanno a fare colazione. Ma quelle non sono desperate casalinghe. Sono solo desperate. Non fanno altro che fumare. E parlare di lotto e gratta e vinci. Con i corogli che li escono da tutte le parti. Quelle del Giulia sono tutta un’ altra cosa. Per la gioia di Pipero…
altre puttanate:
Dov’ero trent’ anni fa, quando usciva “Born to run”? No, non lo ricordo bene. Ma sono certo che non ero, all’epoca, appassionato di cose springstiane. Anzi, tutt’altro. Era il 1975 e io andavo pazzo per il jazz rock dei Weather Report o di Miles, ma anche dei nostrani Perigeo, tanto per dire. Insomma Springsteen non rientrava nelle mie corde. “Born to run” l’ho scoperto dopo, e non è stato il primo disco di Sprengsteen che mi ha conquistato, preferivo “Greetings…” tanto per dirne una. Tutto cambiò nell’ estate del 1978. Ero imbarcato su un panfilo a Montecarlo, quando S……..e mi convinse di andare ad un suo concerto a Nizza. Lo vidi e cambiai completamente idea. E sopratutto riconsiderai “Born to run” che ancora oggi mi sembra un disco fantastico e che merita di essere giustamente celebrato, ricco di canzoni leggendarie. Canzoni che si possono ancora cantare perchè non sono generazionali ma straordinariamente universali. Si puo’ essere nati per correre e avere quasi … anni, come il sottoscritto…
L’altra sera rileggevo l’ Inferno di Dante, quando una musica dalla televisione ha colpito la mia attenzione. Erano le tastiere di Flavio Premoli nel finale di “Impressioni di Settembre”. Era lo sfondo musicale per presentare un programma di Gianni Minoli su Rai Tre sabato alle 20:55. La nostra Storia “Anni 60-anni 80”. Da non perdere per chi li ha vissuti e per chi ne ha solo sentito parlare. Se andate a ballare, come è giuso che sia, ricordatevi del registratore.
“Elvis liberò i nostri corpi, Dylan le nostre menti…” (Bruce Springteen )
Gemelli Diversi: Riccardo Cocciante (cantautore ) – Fiorenzo Costanzo ( Draghetto il maratoneta ).
Ho perso il conto. Quanti giorni è che piove?
Due anni fa prima dell’ elezione del nuovo capitano dell’ Ente Palio mi raccomandai per non votare Amerigo Loffredo. La settimana dopo ad elezione avvenuta, titolai “Paolo Bracci non è il mio capitano”. Non avevo nulla contro Paolo, non sapevo nemmeno che era suo amico. O che era presidente del Don Bastianini. Oggi credo ciecamente in Paolo. So che è dalla nostra parte. Si è espresso sia in privato che pubblicamente. Noi amiamo il Palio ed eravamo contro l’ex Capitano attuale Sindaco. Loffredo non è altro che il seguito. Fateci caso. Le cose sono peggiorate da quando il Comune ha messo sempre più parola sulla manifestazione. Guardate chi sonoi i Capitani dei Rioni. Quelli veri. Non quelli di facciata. Ci sono conflitti d’interessi dappertutto. Non voglio dire che ci sono interessi di lucro, me ne guardo bene, ma interessi per guadagnare punti a livello elettorale si. Siamo contro perchè sono persone senza gusto. Non sanno cosa fare per migliorare la manifestazione e peggio ancora la distruggono. Il meglio spettacolo della scorsa estate è stato quello di Teresa De Sio all’Areonautica. Per pochi intimi. Ve la immaginate un inaugurazione in notturna, nell’intervallo del concerto, in piazza? Sarebbe un successo. Ancora non si è capito che non bisogna pubblicizzare il palio per i forestieri, ma per i paesani che se ne sono disinnamorati. Voi credete davvero se un anno non si facesse il Palio si incazzeremmo più di tanto? Siamo riusciti a far finire una tradizione come il Paliotto che fra 50 anni sarà ricordata, da chi ci sarà, come oggi ricordiamo il Saraceno. Quando leggo le riviste non mi soffermo sulle pubblicità, ma una mi ha colpito nei giorni scorsi. Quella della Patek Philippe, l’orologio. La scrivo per Lei Signor Sindaco. La tenga bene in mente. Sempre: le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si costudiscono. E si tramandano.
Noi siamo contenti che gente di Palio come il figlio di Enzo il Fiammifero siano dalla nostra parte. Di Cucci non avevo dubbi. L’avevo scritto due numeri fa. Lui ha capito un’altra cosa, o forse ha voluto capire un’altra cosa.
Ora la guerra continua, continuerà fino a quando ci sarà un Vincitore e un vinto. Così abbiamo fatto anche noi la pubblicità a Bruno Vespa. Perchè non ci possono essere due vincitori. Uno perderà.
Boccata d’ ossigeno per il Don Bastianini che nello scorso fine settimana ha vinto entrambi gli incontri. Non bastasse questo Luca Toni rilascia un’intervista a Famiglia Cristiana. Scurregina è a palla, Piero il Vampiro è incazzato a bestia.
Con questa puntata vi saluto, ci risentiamo come al solito fra qualche mese.
Buon Natale e Prospero Anno Nuovo a tutti
kaira
nanni