Il Palio al murello: Le teste “matte”
Una sera di qualche mese fa, parlando di Palio, Roberto Picchianti detto il Nero mi disse “Se a venti anni avevo la testa di ora, avrei avuto più costanza nello sport”. A Porto S.Stefano non hanno sempre fatto il palio i vogatori più forti. Una volta, per esempio, tanti s’imbarcavano e stando fuori non potevano essere in paese per ferragosto. Un esempio è Elio Loffredo o il compianto Mario Costaglione detto il Motorista. Entrambi hanno fatto pochissimi palii, 5 in totale per altrettante vittorie. Ma questo era un limite puramente legato al lavoro. Negli ultimi venti anni invece sono stati un infinità il numero di ragazzi che non hanno retto per dei limiti caratteriali o perchè la cosiddetta “voglia” si era polverizzata anni prima. Il Nero è stato uno di questi: debutto a 17 anni, palio vinto a 18, altri due palii disputati con l’attacco del reme al chiodo a solo 20 anni. La colpa di queste perdite che potevano dare al mondo della voga degli atleti che sarebbero rimasti nella storia non è solamente a carico dei ragazzi stessi. Spesso e volentieri anche l’ambiente che ti circonda non fa altro che ovattare i vogatori e forse, in qualche caso, cerca di sopravvalutarli in un età dove questo proprio non si deve fare. Lo spunto di questo articolo viene fuori dal caso Cassano che, a dire il vero, ci ha veramente gonfiato gli attributi. Il comportamento di questo pseudo-campione di Bari vecchia a volte ha superato ogni limite immaginabile. Gesti improponibili, frasi censurabili, un escalation di idiozie da bambino viziato. E la stampa nazionale che cerca di salvaguardarlo come patrimonio del calcio italiano. Una vergogna. Lo scorso anno prima con Voeller, poi con Neri, quest’anno con Spalletti. Possibile che ce l’hanno tutti con lui? Durante la prima conferenza stampa ha dichiarato di voler rivalutare la sua immagine visto che in Italia ormai era stato etichettato come piantagrane. Poi alla domanda di un giornalista su come la pensava dopo le dichiarazioni di Zidane che lo riteneva più forte di Totti, la sua risposta è stata “Se lo dice Zidane che ha vinto tutto. Di lui ci si può fidare”. Siamo al fondo dell’imbecillità cerebrale. Poi magari si conquisterà i mondiali e con Totti ci dividerà la stanza di albergo. Io personalmente spero che si tronchi, che finisca la sua avventura in Spagna dopo 15 giorni e che i mondiali se li guardi in poltrona. Questa è la riconoscenza ad un mondo che gli ha datro praticamente tutto. Ritornando al palio, in alcuni anni ci si trova in situazioni simili con ragazzi a cui manca solo che gli pulisci il fondo schiena. Capisco i sacrifici, gli allenamenti, le rinunce, ma anche chi guida un consiglio deve per forza di cose rinunciare a tante cose. E nell’eventuale albo d’oro ci sono solo i nomi di chi ha vogato, non di chi è stato dietro all’equipaggio. Meno male che non è sempre così. Lo scorso anno per esempio noi della Pilarella abbiamo avuto 5 ragazzi d’oro, che non hanno mai preteso niente. Parlo anche di Corrado Lo Speziale che nel 2002 sbarcò per scelta nostra dopo un anno non idilliaco con tanti rancori e molti musi lunghi. Nel giro di tre anni le cose sono cambiate ed anche le persone cambiano, quindi anche i rapporti con chi ti circonda. Ecco, questo è un esempio di come le cose possono migliorare. Basta la volontà e il dialogo. Poi se per alcuni la testardaggine arriva oltre…….. fatevi una ragione.