Divulsi, il doping, il Palio…
Dalla vittoria della coppa d’oro fortezzaiola nel 2004, gli altri rioni, chi prima, chi dopo, hanno capito che i 5 “sumari” del rione del Forte avevano rivoluzionato il mondo del palio, e chi voleva avere l’opportunità di giocarsela fino all’ultima vasca, doveva rivoluzionare le metodologie di allenamento dell’equipaggio. Nel periodo più buio della nostra recente storia, Roberto Divulsi,
tecnico di canottaggio e pilarellaio di origine ha offerto il suo bagaglio tecnico ed il suo tempo libero al nostro rione.
In questi due anni, Roberto e le sue innovazioni tecniche, sono entrati, prima in punta di piedi poi sempre più prepotentemente nel mondo del palio, scatenando polemiche e “piazzate” a pochi giorni dal palio. Pochi giorni dopo l’ultimo palio, Roberto ha sollevato i suoi dubbi su come vengono effettuati i controlli antidoping sugli atleti che andranno a disputare la gara di mezz’agosto. Ecco, con precisione le parole che Roberto aveva scritto sul forum di pilarella.com pochi giorni dopo il palio.
Alla cortese attenzione del Capitano del Palio Marinaro.
Sig. Capitano
Le scrivo perchè credo che sia giunto il momento di chiarire alcuni aspetti del mio "pressing" , effettuato attraverso i forum, sulla questione dei controlli antidoping a "sorpresa". Molti hanno voluto creare ad arte un caso su quanto dal sottoscritto, in modo chiaro e trasparente senza il paravento dell'anonimato, è stato più volte affermato sui siti internet dei Rioni
Le riassumo in brevi punti i concetti espressi:
* i controlli a sorpresa sono normati dallo Stato e regolamentati dal CONI;
* il protocollo di detti controlli è rigido;
* nessun atleta può chiedere l'esenzione per l'utilizzo di medicinali dopanti attraverso il medico generico e/o sportivo;
* l'esenzione di cui sopra deve essere certificata da un medico specialista nella patologia in questione;
* lo specialista di cui sopra deve dichiarare altresì che non esistono sul mercato medicine con principi attivi alternativi; Perchè ho sollevato il caso?
* a P.S.Stefano i controlli a "sorpresa" sono fissati in calendario con un anno d'anticipo in coincidenza con il torneo di basket;
* i controlli effettuati come sopra non hanno valore giuridico e, soprattutto, non perseguono lo scopo per cui sono stati istituiti, quindi i soldi spesi sono soldi buttati via;
Mi è stato detto che è uso durante l'anno sottoporre spesso gli atleti ad esami del sangue, ebbene, nessuna delle spiegazioni che ho udito (soprattutto la ricerca dei livelli ormonali) ha nulla a che fare con lo sport pulito, ma può essere che ho capito male io. Riflettendo su quanto sopra, esami antidoping a sorpresa largamente preannunciati, reiterati esami del sangue a cui gli alteti sono sottoposti pur godendo di ottima salute, la storia precedente di casi di ecclatanti di doping (si dice che fu coinvolto anche il mio Rione) ecc.. mi hanno convinto che il problema doping nel Palio è affrontato in modo troppo "superficiale" e, perdonatemi il termine, alla paesana.
Il mio intento è quello di sensibilizzare su questo tema tutti quelli che hanno una qualche responsabilità, invitandoli a non abbassare la guardia. Molti alteti, soprattutto nel settore dilentantistico, sono "vulnerabili" e se è vero che per un giorno di gloria sono disposti a giocarsi la salute, è altrettanto vero che altri atleti spesso sono "ingannati" da preparatori e/o dirigenti con pochi scrupoli.
Tutto questo non significa che gli alteti, i dirigenti e/o tecnici di P.S.Stefano siano usi al doping, significa semplicemente che se esiste il problema doping nel mondo dello sport in genere, e nel Palio in particolare, non sono certamente i controlli preannunciati il modo corretto per combatterlo. Ci tengo a sottolineare che quanto scritto e sottoscritto lo sempre fatto a nome personale , in qualità di Dirigente (sono stato Consigliere Nazionale per 6 anni), di allenatore FIC e FICSF e di Atleta regolarmente tesserato dal 1968 e, pertanto, il Rione Pilarella è da considerarsi completamente estraneo ai miei interventi. Sperando di aver chiarito una volta per tutte il mio pensiero, vi Prego di non "criminalizzare" il Rione Pilarella per opinioni che non gli appartengono.
Distinti saluti
Roberto Divulsi
Dopo queste ed altre considerazioni espresse dall’utente rodivu, l’ente palio, invece di cogliere i suggerimenti di un tecnico federale ha indetto una sorta di “caccia alle streghe”, organizzando una riunione con i soli capitani degli altri rioni per decidere eventuali sanzioni per il Rione Pilarella.
A questo punto devo fare delle considerazioni. Non mi sembra che nello statuto del palio marinaro dell’Argentario, esista un articolo in cui c’è scritto che ogni rione deve avere un direttore tecnico o che regolamenti la carica di direttore tecnico. Quindi la posizione di Roberto Divulsi era del tutto nominale all’interno del rione Pilarella, quindi priva di ogni potere giuridico. Allora a questo punto è come se un qualsiasi rionale chiama “bombati” i vogatori di un altro rione e per questo debba pagare il suo rione di appartenenza.
Invece di sprecare energie nell’intentare una sorta di processo sommario al rione pilarella, non era forse il caso di prendere in considerazione i dubbi che erano stati sollevati dallo stesso divulsi nel suo intervento? L’antidoping funziona davvero nel nostro palio? Non è forse vero che il controllo a sorpresa, non è poi così tanto a sorpresa? I controlli che facciamo, sono davvero inutili e quindi soldi buttati?
Infine, pochi giorni fa è uscita su pilarella.com questa nota:
In relazione a quanto uscito sul forum a firma "rodivu" immediatamente dopo il "palio 2007", l'attuale consiglio direttivo rionale ribadisce che quelle affermazioni erano espresse ESCLUSIVAMENTE a titolo personale.
Mi sorprende la solidarietà che il nostro consiglio ha avuto nei confronti del nostro preparatore. Lui stesso aveva detto che erano sue opinioni personali, quindi non vedo proprio il bisogno di ribadirlo con questo comunicato. Ricordiamoci che è ancora lui il nostro preparatore, e che nel palio di oggi se non hai una persona preparata dietro l'equipaggio, non ti ci viene nessuno a farsi il culo. Quindi cerchiamo di tenercelo stretto, invece di ripudiare i suoi dubbi che effettivamente sono fondati.
Manfred von Richthofen