Ad ogni vittoria la sua estate: 1974
Quella sera di mezza estate la notizia ci travolse con tutta la sua forza. Una forza distruttiva. Era una di quelle estati anomale, un afa che sbollettava. Eravamo tutti ai tavolini di Chiodo e di Giulia, camicie bianche e golfetto sulle spalle pe fa mafia. Sigaretta in bocca, le prede braccate, forse stanotte si rimedia. Intanto come anche le serate precedenti, guardando verso l’entroterra si potevano vedere i lampi che preannuciavano il temporale. Era da poco passata la mezzanotte, le prime macchine erano gia partite per le Streghe, la notizia incominciò a circolare, prima con pudore, poi con paura. Improvvisammo un paio di macchinate e ci dirigemmo verso Grosseto. Aspettammo li, fuori all’ospedale un alba che non voleva mai arrivare, e quando arrivò, non c’era più quella pioggerillina, ma ironia della sorte, il sole. Erano giovani, forti, belli. Il futuro davanti. Il paese si fermò nel dolore, la notizia fu lanciata dalla televisione e ripresa da tutti i giornali, tale fu la portata della tragedia. A noi ci rimane solo il ricordo di tre amici indimenticabili. Un ricordo che mi riporta a quell’estate, quando il più giovane dei tre, in piedi accanto al jue box del moletto, cantava con aria scanzonata questa canzone:
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Quel palio, purchè vittorioso, come potrete capire fu un palio avvolto nel ricordo dei ragazzi. Susanna Agnelli nuovo Sindaco dell’ Argentario consegna lo stendardo al Capitano della Pilarella, Pietro Bracci.
Timoniere: Michele Giovani detto Cicche
Capovoga: Emilio Costanzo detto Emilietto
Secondo reme: Franco Roncolini detto Robusto
Terzo reme: Roberto Palombo detto Piovino
Quarto reme: Dante Schiano detto Topino
Prima vittoria di Cicche con noi, e anche di Emilietto detto anche Tacconi per aver sposato Guerrina. Nelle estati Emilio, uno dei più grandi vogatori della storia, sbarcava da Castaldi, e pescava con i tramagli. Poi alla mattina insieme a Guerrina si ormeggiava fuori da Chiodo con il ferro buttato di poppa e con la mogle smagliava e vendeva il pescato sulla banchina. Che tempi!
Intanto il boss della banchina che va dal Giulia al Messico è diventato Ettore Fischio. Non si muove foglia che lui non voglia.
Alla Pilarella invece, finisce l’era Zi Bubi Fortunato e si passa a quella di Augusto il Gago e Secondo l’acquaiolo. Attraccano le dragamine, mentre le grosse navi da guerra americane restano alla fonda. Due motolance fanno la spola davanti alle Marinì e portano la gente a visitarle. La ronda fa in su e in giù per il paese, mentre Linetta e Gaetano fanno affari d’oro vendendo boccali di birra a sfà.
Io al juke box metto queste tre canzoni:
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Stefania Sandrelli e il turbolento play boy Niki Pende, sposatosi l’anno prima, passano le Estati al secondo piano di Via del Molo 35, nella casa che fu in passato di Stefanina e Ottavio. Stefania, bellissima, portava a volte il bimbo piccolo al Moletto o in Feniglia, mentre il marito in canoa si avventurava verso Cala Grande.
Intanto nelle discoteca, il ritmo si scaldava, ed ad aprire questa nuova era, che un giorno sarà chiamata “disco” fu questa canzone:
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L’innovazione dell’anno fece felice le donne: fu la lycra, “seconda pelle” dei collant che fecero prende parecchie slogature ai polsi degli uomini.
Il libro, senza alcun dubbio “La storia” di Ela Morante.
Il film “Il Padrino parte II” di Francis Ford Coppola.
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All’inizio dell’estate ci fu il referendum sul divorzio e a Brescia scoppiò una bomba in Piazza della Loggia.
La Germania vince i mondiali di calcio battendo la vera rivelazione, l’Olanda di Crujff. Il nostro mondiale verrà ricordato soltanto per il “vaffa” di Giorgione Chinaglia a Zio Uccio.
Dalla televisione sparisce il Rischiatutto di Mike, mentre sui muri si infiamma lo scandalo dei minijeans Jesus con le chiappe in bella evidenza e la scritta “Chi mi ama mi segua”.
Alla Caletta comparve il primo tanga. Lo portava una certa Olga, una milanesa da urlo. Se la trombava M.C.
Se devo dare il premio della critica alla canzone di quell’estate lo darei senza dubbio a questa:
Quell’estate abbordai una stupenda ragazza che portava i minjeans Jesus con le chiappe in bella evidenza, quelli della pubblicita’ “Chi mi ama mi segua”. Una sera andammo al cinema, davano:
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Il 10 agosto la hit parade era la seguente:
1 E tu Claudio Baglioni
2 Piccola e fragile Drupi
3 Soleado Daniel Santacruz Ensemble
4 Bugiardi noi Umberto Balsamo
5 Piu’ ci penso Gianni Bella
6 Innamorata Cugini di campagna
7 Nessuno mai Marcella
8 Tutto a posto Nomadi
9 Dune Buggy Oliver Onions
10 L’ultima neve di primavera F Micalizzi
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Lennon-McCartney