Di bolina: Preparazioni, preparatori e… preparati.
Il palio nel nostro paese è un fenomeno in continua evoluzione. Da oltre settant’anni scandisce le estati santostefanesi con i sui pregi ed i suoi difetti, ci appassiona e ci coinvolge. Spesso si associano manifestazioni folkloristiche come il palio alla tradizione, perché rappresentano la rievocazione di eventi storici o tipici del passato, ma nel nostro caso abbiamo spesso modificato ed alterato la versione originale.
Tutto si è modernizzato, sfilate, presentazioni, eventi, alcuni in meglio altri in peggio perdendo magari quel fascino che potevano avere anni fa. Magari dipende anche dal fatto che prima ci si divertiva con meno, nel senso che la società era meno consumistica e le feste venivano vissute con più passione e coinvolgimento.
Ma la cosa che più in assoluto è cambiata è la preparazione della gara da parte degli equipaggi. Siamo arrivati ad un livello di preparazione altissimo. Se vuoi essere competitivo devi assolutamente essere preparato. E' impossibile oggi pensare di vincere un palio se non hai fondo invernale, se non ti fai mesi e mesi di remoergomentro, se non dedichi ore ed ore alla tecnica. Tutto questo ha sicuramente tolto qualcosa all’aspetto poetico del palio. Sono sparite le sorprese i famosi equipaggi a sorpresa che vincevano il palio. Oggi se provi a fare un equipaggio ex novo a 60 giorni dal palio. 30-40 secondi non te li leva nessuno. Prima era la figura del timoniere il catalizzatore dell’equipaggio, quello che allenava e gestiva il tutto. Oggi no, c’è il preparatore. Senza di lui non è possibile vincere. Quest’anno ad esempio abbiamo degli staff dei vari equipaggi composti da orbetellani, grossetani e genovesi-santostefanesi. Un po’ strano per un posto di mare come noi, ma se vuoi vincere questa è la strada.
Ma veniamo ai fatti. Ieri sera prima prova tirata a palla della Fortezza sui 2000 metri. Buona prova con un 12.20 senza cedimenti e fatto a ritmo forte. Certo siamo lontani dai 11.58 dell’anno dell’altra coppa d’oro, ma sicuramente la barca cammina, anche se… E sono solo se a detta di molti non sembra che ci sia quell’armonia vista in passato. Personalmente penso che qualche anno fa quando vedevi la Fortezza era netta la differenza rispetto agli altri armi, ora no; le preparazioni si sono livellate verso l’alto e le barche sia per tecnica che per allenamento sono molto simili.
La Pilarella prosegue spedita verso il 15 agosto lavorando sodo e cercando il miglior assetto spostando i vogatori alla ricerca del miglior equilibrio, facendo prove con i cuscini e senza e cercando di risolvere il dilemma girate per presentarsi al 15 nel migliore dei modi.
Il Valle come oramai ci ha abituato è un equipaggio mimetico, nel senso che non fanno vedere mai nulla se non gli ultimi giorni, ma la barca sembra molto equilibrata ed in ogni caso l’ambiente è carico, come vuole la tradizione: questa è una delle poche cose che non è cambiata. Loro ci credono sempre.
La Croce dopo qualche giorno di difficoltà all’inizio, sembra avere trovato un buon assetto, ed anche se rimane qualche dubbio sulla tenuta la velocità c’è e sarà in un senso o nell’altro protagonista.
Sostanzialmente penso che sarà un palio equilibrato, molto combattuto, più di quello dello scorso anno, per la gioia dei tifosi e la fatica dei vogatori che saranno impegnati in una gara faticosa ed avvincente.
Black Magic