Ad ogni vittoria la sua estate: 1980
Sulla punta più a nord del blocco del Moletto, Fantoni era alle prese con l’abbordaggio della vita. Quella, come si dice ogni anno, era un estate particolarmente calda. L’afa si tagliava a fette. Io prendevo un pò di refrigerio facendo il morto a galla completamente rilassato, quando il rombo di una moto che conoscevo bene mi destò. O.P. Salii sul blocco di corsa e dopo aver scambiato due parole con il Fante, mi chiamò a grandi gesti: “Moviti! Fra due ore si parte. Va a casa a prende il sacco a pelo. Si trovamo da Giulia alle tre e mezza. Semo in quattro. Viene pure il …..no e lo ..o.” Non era vero. Mancavano 4 ore, e lo ..o non c’era. Ma venne invece ….ra. La sera dopo eravamo a San Siro, su quel sacro prato, calpestato dal Gianni, Amarildo e Pierino la Peste. Ma non eravamo li per una partita di calcio, bensì per assistere a quello che sarebbe stato l’evento di quell’estate:
Così come gli anni 60 e gli anni 70, il decennio ci vide vittoriosi. L’equipaggio, del Capitano Renato Iacovacci, era composto da:
Timoniere: Giovani Michele
Capovoga: Palombo Roberto
2 reme : Galatolo Nereide
3 reme : Ventura Carlo
4 reme : Gabrielli Andrea detto del Moletto
Equipaggio giovane e inventato da quel mago del Cicche. Vincemmo bene e quell’anno mettemmo le basi per qualcosa di grosso.
Ci eravamo lasciati 4 anni fa e il mondo era completamente cambiato. Nuovo Presidente della Repubblica e nuovo Papa. Un Papa venuto da lontano. Proprio quell’anno il comico Toscano Benigni l’aiutò ad accrescere la sua popolarità chiamandolo in un varietà “Wojtylaccio”.
Eravamo in pieno terrorismo e quell’estate ne fu il culmine. Ad Aprile ci fu il primo terrorista pentito, Patrizio Peci, e le sue confessioni saranno un colpo decisivo per le BR.
Il 28 Maggio viene ucciso il giornalista del Corriere della sera Walter Tobagi, mentre il 27 Giugno al largo dell’isola di Ustica scompare dai radar un DC9 con 81 persone a bordo.
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Al Molo fa affari d’oro la pizzeria a taglio di Pino Mignanello, mentre incomincia a girare la voce che Chiodo vole vende.
Nella tarda primavera, quando ormai i giacchetti sono riposti negli armadi, quell’angolo di banchina davanti al tabacchino si trasforma in un set della pubblicità Lavazza. Tutte le domeniche a mezzogiorno è popolata da tanti Manfredi: Tappo, Pistellone, Bigiù, Marino, Dacciò, il Segretario e compagnia, tutti con il maglione di Missoni: “Più lo mandi giù più ti tira su”. La Boutique di Mariangela raggiunge un livello altissimo. Ma non da tutti. Molti sono i forestieri, specialmente dei panfili, i paesani erano gente scelta, gente del jet set, come si diceva allora. Insomma era un negozi per pochi. Mariangela almeno due volte all’anno andava a Milano a presenziare le collezioni Estate – Inverno ed era ospite nella villa sul lago di Como dei Missoni. Vera anima del negozio era però Sestili Palombo, una che fosse nata nel capoluogo lombardo avrebbe certamente lavorato per una grande maison.
Il 18 luglio a Mosca si aprono le olimpiadi del boicottaggio senza USA, Germania Ovest, Giappone Cina e altre 48 nazioni.
Il 30 luglio in Polonia Lech Walesa guida lo sciopero contro il governo comunista.
Il 2 Agosto alla stazione di bologna esplode una bomba: 85 morti.
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Fra i giovani inizia a circolare la voce che è nata una nuova emittente. Per ora non trasmette in Italia e lancia video musicali. Il primo trasmesso, che sarà anche il singolo più venduto dell’anno è questo:
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Il tabacchino è sempre di proprietà di Tonino Cappuccella, ma al banco c’è la nora Monica.
Sul finire del decennio scorso aprì una nuova attività, proprio dove i cannoni. Dove c’era la friggera di Donna Barona un signore venuto da roma aprì un laboratorio di pelle. Sulla cinquantina, alto, capelli lunghi increspati sull’unto, sempre con un cappotto nero, fu subito chiamato “il pellaccia”. Uno dei primi a lavorare per lui fu Angelo il Bianchino. Poi il locale era frequentato da moltissimi giovani di quegli anni. I carabinieri erano fissi fuori dal locale.
Faceva tenerezza quell’estate una giovane coppia che passeggiava su e giù per il Molo spingendo una carrozzina con dentro una bambina. Lui era il figlio di un maestro, lei una graziosa ereditiera canadese.
Intanto alla cava del valle dove prima c’era la falegnameria di Gigi Sclano, iniziarono i lavori della discoteca. Forse la prossima estate anche noi ne avremmo avuta una. Per adesso dovevamo ancora accontentarsi delle Streghe, del King’s e del Pen Duik. La disco stava ormai scemando e si mischiava con la musica d’autore anch’essa ballabile. Di seguito vi metto ben 7 pezzi che ballavamo quell’estate. Chiudete gli occhi e immaginatevi di essere catapultati in quell’epoca per certi versi indimenticabile:
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(Pink Floyd – Another brick in the wall)
(The Knack – My Sharona)
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Nelle sale esce un filmetto francese senza pretese: “Il tempo delle mele”. Diventerà una pietra miliare di una generazione con la zuccherosa “Reality” che imperversava in tutte le feste di compleanno.
Ma fu anche una stagione di capolavori cinematografici: “Blues Brothers”, “Kramer contro Kramer”, “Alien”, “All that jazz”, e questa, forse ultima grande interpretazione di Marlon Brando:
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Sul finire dell’estate Pippo Baudo scopre questa ragazzina, che mi fa impazzì:
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I tempi cambiano e la hit parade, non la lancia più Lelio Luttazzi, ma il pupazzo di un gatto, su una rete commerciale:
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Al Moletto e alla Caletta sotto gli ombrelloni, impazza un nuovo gioco. L’ha inventato un matematico ungherese. E’ un cubo di sei lati, ogni lato 9 quadratini colorati. Sembra facile.
43,252,003,274,489,856,000 combinazioni. Solo una giusta. E’ il cubo di Rubik. Non farà per me.
Il 9 Agosto 1980 la classifica dei dischi è la seguente:
1 Luna – Gianni Togni
2 Non so che darei – Alan Sorrenti
3 Stella stai – Umberto Tozzi
4 Olimpic games – Miguel Bosè
5 Il tempo se ne va – Adriano Celentano
6 Kobra – Donatella Rettore
7 Canterò per te – Pooh
8 Galactica – Rockets
9 L’ape maia – Katia Svizzero
10 Io ti voglio tanto bene – Roberto Soffici
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Lennon-McCartney