martedì, Novembre 5, 2024
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Ciao zio. Salutaci Mark…

C'è una colonia di pilarellai all'estero, sparsi un pò ovunque. Ne abbiamo di tutti i tipi: chef negli States, imprenditori in Argentina, studenti nei paesi nordici. Poi c'è una professione, il marittimo, che caratterizza un pò questa colonia oltre i confini. Tanti hanno messo su famiglia all'estero, ma non mancano mai occasione per tornare allo scoglio. Luigino Busonero detto Tanacca era uno di questi. Prima d'imbarcare sui panfili trovò anche il tempo di correre un palio: fu il 1962, erano gli anni delle fantastiche vittorie, 9 in 13 anni dal '52 al '64, e Gigi, ragazzetto, venne messo a bordo in uno di quei palii di transizione.

Arrivammo terzi. Poi la vita di mare si sa, ti prende e ti porta via, lontano dai luoghi natii. Tra un imbarco e l'altro ebbe modo di conoscere un inglesina in vacanza dalle nostre parti, Margareth. L'incontro avvenne alla stazione di Orbetello. Per puro caso. Gigi, in compagnia di Zoraido, incrociò Margareth, che in quel periodo lavorava alla Fao a Roma, e una sua amica. Fu un colpo di fulmine a prima vista. Era il 1966. Un anno dopo si sposarono. Non fu il solo in quel periodo a fare conoscenze con il gentil sesso straniero. Lido Fanciulli, Luigi Sclano, Franco Berogna, Andrea Scotto, Silver Reggiani, Franco Galatolo, Cesare Mennella: tutti santostefanesi alla corte di sua maestà, la regina Elisabetta. Non è come ora dove chi ha la moglie è di origine esotica, nella fattispecie brasiliana o thailandese. Prima non c'erano tempo e soldi per andare in vacanza all'estero, e i pochi stranieri che conoscevi erano quelli che venivano in vacanza dalle nostre parti. Tornando a Gigi e Margareth, fecero la scelta di vivere qua in Italia e di crescere  i bimbi, Janet e Mark, nel paese natale di Tanacca. Poi a fine anni '70 il ritorno in Inghilterra. Luigino quando faceva tappa in Italia non mancava di tornare all'Argentario, dove faceva visita alla mamma Marietta e alle sorelle e al fratello, Anna, Gianfranco, Emilia. Ogni sua visita era un evento. Ore ed ore al tavolino a raccontare gli imbarchi, i porti, i panfili da mille ed una notte, le storie dell'Avvocato. Il Nabila di Kassogi, il Galù, l'Agneta, l'Extra Beat, lo Stealth di Gianni Agnelli. Quando un santostefanese s'imbatteva nel porto dove era ormeggiato il panfilo dove era imbarcato Luigino, era festa. Nei momenti di libertà, Gigi chiamava a raccolta tutti i paesani presenti su quei panfili. Gli aneddoti da raccontare sono centinaia. Intanto Janet e Mark crescevano e a 18 anni la scelta d'intraprendere la carriera del babbo. Le visite a Porto S.Stefano diventavano più frequenti anche per i due figli. Il richiamo dello scoglio stava prendendo il sopravvento, anno dopo anno. Il sogno di ogni paesano all'estero è quello di tornare a casa e farsi la vecchiaia in riva ai blocchi del Moletto, per quel che riguarda noi pilarellai. Mark diceva sempre "Quando sò grande voglio fa il palio… Quando sarò vecchio voglio  raccontà di esse stato nipote di Marsilio Baccello". St'anglosantostefanese un estate vinse una moto al Casinò di Montecarlo, partì, la sera del 14 agosto era in paese a fare il tifo per la Pilarella. Il rione nel sangue, da sempre. E quando i sogni di una vita sembravano giungere al dunque, il destino ha voluto mettere la sua crudele firma. A tre giorni dal suo 32° compleanno Mark ci lasciò. Un vuoto incolmabile, un vuoto che dette uno schiaffo a Gigi e la sua famiglia. La realtà divenne tutto ad un tratto un incubo difficile da assorbire. Intanto Janet si fidanzò con Robin, australiano, e  divenne mamma di una splendida bambina, Alessia. Gigi iniziò ben presto a fare il nonno. La visione di quella bimba gli aveva dato nuova linfa, la voglia di ricominciare. Presenti ad ogni cena rionale pilarellaia, dove invitavano amici stranieri che rimanevano entusiasti di fronte al coinvolgimento che solo Ferragosto all'Argentario ti sa dare. Finalmente, quest'anno una vittoria tanto attesa. L'ultima volta che vidi zio fu proprio per la Festa del Rione Vincente in piazza. Appenna arrivò con zia Margareth, gli indicarono la gigantografia del collage posizionato ai piedi del palco di piazza. Un tra le facce sorridenti di chi non era più tra noi, era di Mark. Un immagine presa proprio durante una sfilata d'inizio 2000. Gigi non poteva non commuoversi di fronte a quel ricordo. Poi come un altro colpo di fulmine, la notizia di una male incurabile e in un amen l'epilogo di ieri. Come mi ha detto zia oggi "Me li immagino tutte e due uno a fianco all'altro, con una birretta in mano". Zio, salutamelo a quell'inglesaccio….
 
 
Claudio Busonero