Mi dispiace, ma non ci siamo
E' passato un anno. Le cose sembrava dovessero migliorare, almeno da quello che si diceva, ed invece è tutto precipitato. Ma iniziamo con ordine. Questo doveva essere un direttivo molto più vicino ai pilarellai, che doveva cercare di coinvolgere il più possibile. Contro "la chiusura" dei vari Merenda, Bracci e Chiocca, a favore del "nessuno escluso, le porte sono aperte". Frasi buone per prendere voti.
Voti alle elezioni rionali dove si sono visti anche fortezzaioli venire a votare per la nuova cordata, ma soprattutto vallaioli dichiarati che si sono messi in lista quando potevano tranquillamente rimanere fuori dando un aiuto da esterni, coinvolgendo i parenti più stretti, pilarellai, dentro il direttivo. Voti politici sfruttando il rione ad una settimana dalle amministrative; la scelta di organizzare un assemblea rionale a sette giorni dal voto comunale, con Capitano e Segretaria coinvolti, è stata una mossa veramente poco simpatica. E giustamente era naturale che a settembre non venisse organizzata la vera assemblea rionale che ogni anno era diventato un appuntamento fisso. Ed incontrarsi ad ottobre non servirebbe a niente, visto che tutti hanno altro a cui pensare. Questa riunione allargata non ha mai avuto nessuna pretesa di fungere da colpo di stato o sollevamenti popolari. Ovvio che, alla faccia della comunicazione tanto sbandierata da Maria Bottino, questa è stata un occasione persa per ascoltare l'umore dei rionali sull'equipaggio e su tutto quello che ruota intorno al rione. E ci sarebbe stato tanto da dire. Lo faccio in questa sede dato che non mi/ci è stata data l'opportunità di farlo. Perchè i discorsi da strada lasciano il tempo che trovano. E' bene che queste cose le sappiano tutti, dette di fronte a dei testimoni e non farsi dare ragione in piazza per poi essere schernito venti metri più avanti. Dicevamo l'equipaggio. Ebbene dopo le garanzie del 16 agosto sono arrivate le voci dal 17 in poi. Nessuna smentita ufficiale che poteva buttare acqua sul fuoco. E allora il tutto mi lascia pensare che veramente Fortunato è stato contattato più volte dopo la riconferma di Divulsi. Ma il Capitano dov'è? Mai un mezzo comunicato, nemmeno due parole marce alla cena rionale. Il sito internet tanto voluto non ha avuto quella continuità sperata. E che non si sapeva? Frasi dette solo per cercare voti dopo l'assemblea. Scusate, ma qua un discorso tira l'altro. Cerchiamo di fare ordine. Secondo voi dopo esser stata infamata può una persona di sua spontanea volontà chiedere se serve una mano? O magari dovrebbero essere proprio le persone che hanno puntato il dito, fare un passo indietro e chiedere l'aiuto? Forse è più logica la seconda. Ed invece, per orgoglio e ripicca, tante cose sono state fatte senza quell'esperienza che serviva al caso. Bandiere: sono state date colpe perchè ha fatto comodo darle quando ne mancavano diverse all'appello. Ma per il fatto che sono rimaste ai pali fino al 15 settembre? Bancarello: sempre attaccato ai contadini e agli spretati. Stavamo tanto bene in piazza sul murello d'avanti il Comune o allo Sconcilio, ed invece bisognava mischiarsi alla mazzama. Perchè? Perchè l'originalità non esiste, nessuna idea, nessun senso d'identità e di distinzione rionale. La cena del 10: poca gente. Perchè? Avete visto la pubblicità dell'evento? Io due o tre foglietti in A4 messi senza logica, grafica accattivante, insomma che il passante se ne accorgesse. Magliette e gadget: praticamente gli stessi fornitori degli anni passati, ma i bozzetti chi li ha fatti? Nel rione abbiamo un grafico a tempo perso con le palle come Binelli ed invece, dato che aveva detto no come aiuto per pilarella.com, manco lo si prende in considerazione. Sfilata: sembrava che senza la Chiocca il 90% dei rionali sarebbero andati vestiti come diceva il direttivo. Seee, bona. Ma se il solito gruppetto negli anni ha sempre fatto un vestito che rispettava il tema ma mai lo stesso del consiglio, figurati se quest'anno chi era fuori non faceva la stessa cosa per ripicca. Scontato è dire poco. Ma qualcuno ha avuto da ridire manco ci fossero stati dei puzzolosi bianco-celesti con noi in sfilata. Riunioni del direttivo: stessa tattica del 1990. Isolare per far passare la voglia. Peccato che l'equipaggio ha sempre trovato un punto di riferimento nei "vecchi" e che quindi diventava fondamentale la loro presenza. Ma una telefonata per chiedere "Ti va bene lunedì? E martedì? E mercoledì?" Ed invece riunioni degli stessi con diversi esterni (per lo più parenti o amici di lunga data) che, ma guarda un pò, quest'anno avevano tutto il tempo a disposizione per fare accatto, mettere bandierine e chi più ne ha più ne metta. A proposito di accatto: una zia di una che era nel consiglio anni fa si è sentita rispondere, dopo aver dato i soldi senza aver ricevuto nulla in cambio come ricordo: "Mi dispiace, ma quest'anno non avevamo soldi per comprare i gadget da regalare. Stiamo ancora tappando i buchi dello scorso consiglio". Bravi e complimenti. Qualcuno è stato calunniato, ma si è preferito sorvolare. Tesseramento: mai avvenuto e crediamo sia un record nella storia dei rioni di Porto S.Stefano. Ente Palio: chi si è presentato alle riunioni non ha mai battuto pugni sul tavolino. Mai. Il bello e cattivo tempo lo hanno fatto i soliti: il Capitano della Fortezza e i vertici dell'Ente pompati da qualche esterno vallaiolo. Addirittura hanno voluto le scuse da Divulsi su quell'articolo sul doping. Ma anche sui cuscini se ci siamo fatti valere in federazione il merito è sempre stato del genovese. E ora vediamo queste modifiche allo Statuto di che pasta sono fatte.
Signori, non ci siamo proprio. Fate quello che vi pare tanto il rione è nelle vostre mani. Ma non venite a cercare alibi o appoggi perchè vi fa comodo averli. Se si rimane in questi termini, chi è fuori è fuori e chi è dentro è dentro. Forse con un pò di umiltà in più senza quella spocchiosità che vi ha contraddistinto, le cose potevano andare meglio. E saremmo stati i primi ad appoggiarvi. Naturalmente ci sono consiglieri che hanno lavorato e hanno dato tanto. Altri, era meglio che se ne rimanevano dov'erano e dove sono sempre stati, cioè a casa. Rien va plus, le jeux sont faits.
GSP