Io so pilarellaio… Ma docche!
Si può entrare o uscire dal consiglio, vivere il palio nella maniera più intensa possibile o defilarsi del tutto. Porto Santo Stefano è anche questo. Stare alla finestra e commentare sull'operato degli altri. Andare in prima linea e metterci olio di gomito in quantità industriali. Gli anni passano, le persone si alternano, il nostro modo di ragionare non cambia mai. Ma c'è chi se ne sbatte.
Chi il 15 a mattina da anni, da decenni, vive le proprie emozioni allo stesso modo. Chi se ne frega chi è Capitano o chi voga per il rione. Chi se ne frega se siamo da primo posto o se ci danno quinti a una vasca. Chi se ne frega se c'è la Controtavolata o se si parte dai cannoni alle 16.30 anzichè alle 16. "Io so pilarellaio… Ma docche!!!!". Mariano Caldini, al secolo Mariano Caldini, DJ Kanga ai tempi di Radio Faro venti anni fa. Non so quanti anni ha Mariano per la precisione. Diciamo che ha superato i 40. E' un chiaro esempio che si è pilarellai a prescindere. Da tutto. Chi ha vissuto gli anni '80 ha provato sulla propria pelle il valore della sconfitta, delle musate, delle buche clamorose, degli equipaggi già sconfitti ad un anno dal palio. Quel periodo ha forgiato rionali dagli anticorpi imbattibili. Un pò come essere stati tra i Vietcong e ritrovarsi in una manifestazione di Black Block. Dopo quei tristi anni il peggio è passato. Non ci saranno ultimi posti che spaventino. Caldini l'abbiamo sempre visto allo stesso modo. Affrontare il 15 agosto positivamente e non scomporsi di fronte all'ennesima delusione. "E vabbè, però si semo divertiti". Immaginatevi questa frase con il suo inconfondibile timbro di voce. Così si deve immaginare il palio. Con l'ingenuità di un ragazzino. Un ragazzino che è sempre dentro di lui e che non vuole smettere di credere nei valori tramandati dai nostri antenati….. "Bella… Che famo quest'anno????…. Tanto a me m'importa na sega… Pure se perdemo rimango pilarellaio…. Ma docche….!!!!"
Claudio Busonero