Le cose stanno così
Appena passato il Palio si può esaminare la situazione con estrema razionalità, senza farsi influenzare dalla passione. Sono 8 anni, con l'eccezione della gara del 2005 col mare grosso, che il Palio è dominato dall'equipaggio con Gabriele Solari e Gabriele Rosi, che si avvalgono oltretutto delle prestazioni dei vogatori più forti che ci sono, come il "Cucchione" o "La Ronca", e se dai giovani esce fuori uno molto forte come Niko Galatolo, lo prendono loro.
Non c'è storia, il loro equipaggio è imbattibile, fa il palio intorno ai 24'30" circa mentre tutti gli altri equipaggi lo fanno in 24'45" circa. Negli ultimi tre anni si sono alternati al secondo posto: Croce (2009), Pilarella (2008), Valle (2007). Finchè ci saranno loro gli altri possono sperare nell'errore o in problemi casuali ma chi vuole vincere deve avvalersi delle loro prestazioni come ha fatto il Valle. È frustrante ma è così, è come quando c'erano Toretto e la Coppietta, che se non fosse accaduta la tragedia in mare, oggi la Pilarella avrebbe vinto minimo 30 Palii.
Gabriele Solari è un eccellente capovoga e preparatore, ha con se i migliori vogatori che ci sono e nel "resto del mondo" dei vogatori santostefanesi di giovani Gingiva, il Nero o Secondo non ce ne sono, quindi è impensabile di poter vincere con motori di classe media. Bisognerà attendere il loro ritiro o la loro vecchiaia, quindi smettiamola con i discorsi da sapientone di turno: eh ma se pigliamo quel vogatore, eh ma se pigliamo quel preparatore, eh ma Cicchetto, eh ma lo Speziale, eh ma se levamo le mani all'ingiù, ecc. Quante volte dobbiamo batterci il muso per capire?
Io la penso in questo modo dal primo anno della vittoria della prima Coppa d'Oro della Fortezza e quando ero nel Consiglio ho sempre sostenuto di dover avviare un progetto che avesse portato in alcuni anni ad avere un equipaggio giovane pronto a vincere nel post-Gabrieli. Avevamo individuato in Divulsi la base di questo progetto e in 3 anni eravamo arrivati ad un incoraggiante secondo posto (ottenuto da un Consiglio diverso ma con lo stesso equipaggio lasciato in eredità). Poi succede che Metrano smette, Pietro Di Pierro pensa che lavorare con Fortunato avrebbe rappresentato una svolta rispetto che a lavorare con Divulsi. Ingaggiamo due giovani promettenti ma ultimi l'anno prima e ci troviamo punto e a capo con un quarto posto dalle dimensioni catastrofiche. Ora magari spunta qualcuno che si ritiene un genio, appoggiato dall'insoddisfazione della gente per la vittoria che manca dal '98, distrugge quel poco di buono che abbiamo e ci assicura il quarto posto anche per il prossimo anno, "come a vedello".
Gabriele Solari è un eccellente capovoga e preparatore, ha con se i migliori vogatori che ci sono e nel "resto del mondo" dei vogatori santostefanesi di giovani Gingiva, il Nero o Secondo non ce ne sono, quindi è impensabile di poter vincere con motori di classe media. Bisognerà attendere il loro ritiro o la loro vecchiaia, quindi smettiamola con i discorsi da sapientone di turno: eh ma se pigliamo quel vogatore, eh ma se pigliamo quel preparatore, eh ma Cicchetto, eh ma lo Speziale, eh ma se levamo le mani all'ingiù, ecc. Quante volte dobbiamo batterci il muso per capire?
Io la penso in questo modo dal primo anno della vittoria della prima Coppa d'Oro della Fortezza e quando ero nel Consiglio ho sempre sostenuto di dover avviare un progetto che avesse portato in alcuni anni ad avere un equipaggio giovane pronto a vincere nel post-Gabrieli. Avevamo individuato in Divulsi la base di questo progetto e in 3 anni eravamo arrivati ad un incoraggiante secondo posto (ottenuto da un Consiglio diverso ma con lo stesso equipaggio lasciato in eredità). Poi succede che Metrano smette, Pietro Di Pierro pensa che lavorare con Fortunato avrebbe rappresentato una svolta rispetto che a lavorare con Divulsi. Ingaggiamo due giovani promettenti ma ultimi l'anno prima e ci troviamo punto e a capo con un quarto posto dalle dimensioni catastrofiche. Ora magari spunta qualcuno che si ritiene un genio, appoggiato dall'insoddisfazione della gente per la vittoria che manca dal '98, distrugge quel poco di buono che abbiamo e ci assicura il quarto posto anche per il prossimo anno, "come a vedello".
Nazzareno Picchianti