mercoledì, Novembre 6, 2024
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“Arena” del Turchese non si può sentì

Vogliamo così bene al nostro Palio Marinaro che neanche sappiamo il nome del luogo dove i guzzi solcano le acque. Ma possibile che sugli articoli di giornale, nei siti internet rionali, addirittura il nome preso dal ristorante sul molo ex Locandina di Orlando, si deve leggere "Arena" del Turchese? Io l'unica arena turchese che conosco è l'Allianz a Monaco di Baviera. Ma cazzo, sti errori, non si fanno.

Si chiama Stadioooooooooooooooooooooo. L'Arena del Turchese è il mattonellato presente agli Jacovacci dove veniva giocato il torneo di calcetto e proiettati i film al cinema all'aperto.

Comunque, al di là di questo argomento di contorno, sabato si consegnano i battelli ai rioni. Sabato, perchè a suo tempo si decise di evitare impegni di finale mondiale. Intanto la semifinale tra i colori bianco-celesti e l'orange, la cui bandiera è tricolore rosso-bianco-blù, ha visto la vittoria dei secondi. Vabbè, buttiamola li come scaramanzia paliesca. Scaramanzia che ha del ridicolo quando all'estrazione dei guzzi qualcuno grida dalla gioia. Manco fosse un cavallo di Siena. Nessuno, ripeto nessuno, se non quei 5-6 santostefanesi, da importanza alla dea bendata sull'estrazione delle imbarcazioni. E tutti gli altri, ganzi, che vanno dietro. Giornalisti locali compresi che vogliono dare risalto ad un interesse locale inesistente. Io più che altro mi soffermerei sugli equipaggi che scenderanno in acqua, vero motore a bordo, al di là della chiglia leggermente a sinistra. "Quello è il guzzo che ci misero le mani quando il Cicchetto era al Valle". Tutte cazzate. Vorrei focalizzare l'attenzione su un argomento di discussione. Su"quelli che si vogliono fa vedè". Ebbene una volta il Palio era la vetrina più importante del paesello, naturalmente dopo le processioni. Mettersi in prima fila dava al personaggio un importanza smisurata. La vita era fatta di piccolezze, tutta lavoro e famiglia. Le feste paesane erigevano i propri eroi, o comunque chi aveva le mani in pasta. Ora, in un mondo globalizzato, dove l'apparire è diventata una priorità. Dove si hanno profili in Facebook, dove i blog personali si sprecano. Dove l'egocentrismo raggiunge livelli che fino a qualche anno fa erano impensabili. Possibile che in questo contesto c'è ancora bisogno di mettersi in prima fila sfruttando il Palio Marinaro dell'Argentario? Eppure l'individio ora come ora ha mille interessi che spesso e volentieri lo allontanano dalla famiglia e dal lavoro. Ma qualcuno non rinuncia ad infilarci sempre il palio. Ebbene, sostenere che si è ridicoli è dire poco. Come dice Pisellone "E basta. Ancora cò sto Palio. Esite solo il Palio. So stupiti"

Paco Llorente