L’Onore e la Gloria
E la falsa ipocrisia dimostrata gli scorsi anni si è automaticamente volatilizzata. Persone di altri rioni che prima si avvicinavano e ti davano una pacca sulla spalla, ora fanno finta di non vederti. Il nostro guzzo va bene e la cosa rode all'infinito. Mentre prima eravamo "piccinini". Ma i periodi bui capitano a tutti e la forza che viene accumulata dopo le delusioni, quando viene sprigionata non ha limiti. Diciamo, non ha "bon ton". L'Onore e la Gloria. Vogare sulle acque del Turchese, sfilare sotto quei balconi, dove gli unici colori sono i nostri. Mai vista una bandiera con altre sfumature. Questo ti rende particolare. Non voghi in un rione qualsiasi. Sei alla Pilarella. Per questo molti ragazzi si sono fermati al Molo anche dopo aver attaccato il ciglione al chiodo. Nessuno può dire di essersi trovato male o di non aver avuto la giusta accoglienza. Perchè l'affetto che si prova non ha eguali. Quest'anno noi ci siamo. I tempi lo dicono e lo confermano. Ma nessuno va in giro a dire di aver già vinto. Che sia mai. Si, poi c'è qualche galletto che non perde occasione di alzare la cresta. Ma sono in pochi. Anzi. Sono quelli che alla prima tranvata capiranno cosa vuol dire lanciare proclami e prenderlo nel di dietro un attimo dopo. Il rione non è su questa lunghezza d'onda. I pilarellai ci sono e gridano dando la loro spinta al guzzo che cercherà di portare il Palio sotto l'ala della vittoria. Se poi gli altri non sono capaci ad organizzare una cena, non è colpa nostra. Se poi gli altri si ammusciscono dopo i tempi in allenamento non tanto buoni, non è colpa nostra. Se poi agli altri accadono intoppi da non augurare a nessuno, non è colpa nostra. Ma che colpa abbiamo noi se partiamo in pole position? Poi ci sono le tattiche che cercano di destabilizzare il nostro ambiente, ma quello che più riesce, e quest'annpo ne abbiamo avuto la prova, è scornarsi tra di loro. Il palio è tornato nei suoi giusti binari. Ha ritrovato la via. Ognuno è al suo posto. Sembrerà strano, ma è la storia che ce lo dice. Rendiamocene conto, soprattutto chi pretende che il presente sia diverso. Diverso non lo è. Farsene una ragione è d'obbligo.
La Redazione