Un amore impossibile by Giorgio Severi (1ªpuntata)
Da oggi pubblichiamo un romanzo a puntate che ci è arrivato da un certo Giorgio Severi. L’ambientazione è quella della Pilarellla, o meglio, il Molo. La cadenza del romanzo sarà settimanale. I riferimenti a fatti o persone realmente esistenti sono puramente casuali.
Quel sabato di Giugno inoltrato aveva appena ormeggiato la lancia alla banchina della Pilarella. Scese scalzo sul molo indossando soltanto un asciugamano di tela blu’ a mo di pareo, con in testa un panama bianco sporco. Saluto’ Katumba offrendogli 10 euro, ma il giovane con un sorriso , ringraziando rifiuto’.
Mentre stava allontanandosi si ricordo’ di aver lasciato in barca il pacco di riviste che quella mattina aveva comprato da Anna di Lavaggi e senza scomporsi torno’ a prenderle. Aveva da poco compiuto 60 anni, un fisico ancora attraente sebbene ricordo lontano degli anni della gioventu’. I capelli completamente bianchi e una faccia da simpatica canaglia somigliante a Peppone. Ma la voce era molto bassa e leggermente arrochita, frutto delle 40 Gitanes fumate ogni giorno. Si diresse verso Grottino e quando entro’ trovo’ al banco due giovani ragazze incerte nella scelta dell’ aperitivo.
Rocco invece con voce sicura esclamo’: “Un Campari Soda, per favore”. Prima che il fratello di Merenda alzasse la testa dal lavandino la ragazze di spalle si volto’ e disse:” Guarda lui come e’ deciso”. L’uomo fece soltanto un sorriso mentre la ragazza si perse in quegli occhi azzurri. Lo bevve tutto una tirata senza neanche guardare tutti i troiaietti sul banco e dopo aver pagato usci’ salutando con un cenno della testa sia le ragazze che il cameriere. La ragazza si rivolse all’amica dandogli di gomito e chiese al giovane Merenda se sapeva chi fosse. Ma lui rispose che era la prima volta che lo vedeva.
Rocco era venuto per la prima volta a Porto Santo Stefano da Roma a passare un week-end. Aveva la lancia prestatagli da un amico che doveva passare tutta l’estate a New York, ma non una casa. Percio’ per quel primo fine settimana decise di prendere una stanza in affitto. Dal Grottino fece appena 50 metri, arrivo’ al portone e quando vide Palombo F. citofono’. La signora lo fece entrare e si presento’: “Piacere,io sono Filomena!”. “Piacere mio, signora. Io sono Rocco. Rocco Martini”. La signora gli chiese dove avesse il bagaglio, ma lui rispose, che per due sole notti, era venuto senza. Gli sarebbe bastato un paio di boxer da bagno, l’asciugamano ed il vecchio panama. Si fece una doccia rinfrescante, ed usci’ dal bagno con con l’asciugamano alla vita. Solo che questa volta non era piu’ quello da spiaggia, ma quello di spugna in dotazione per gli ospiti. La signora gli chiese se avesse bisogno del phono, ma lui rispose che si sarebbe asciugato i capelli sul terrazzo, seduto sulla poltrona, fumando in preda ai suoi pensieri un’altra sigaretta. Dopo una mezzora senti’ un certo languorino, ma non aveva voglia di uscire. Per fortuna gli venne in soccorso la padrona di casa che si stava mettendo a tavola per la cena e gli chiese se voleva favorire. Rocco accetto’ di buon grado, e si avvio’ in cucina.
La signora, che mostrava un fisico invidiabile, vicino ai 70 anni, neanche un filo di grasso, disse: “signor Rocco, stasera e’ fortunato, ho voluto saltare il giorno di dieta ed ho esagerato”. E gli porto’ un piatto di fagiolini lessi, senza sale e conditi soltanto con un filo di olio. Rocco gli biascico’ in bocca controvoglia ed una volta finito, chiese permesso e si ritiro’ in camera. Penso’ che sarebbe crollato dal sonno, invece si attacco’ al compiuter ed incomincio’ a navigare. Senti’ rintoccare le cinque quando si addormento’. Alle otto era gia’ in piedi, si mise i boxer e ando’ in chiostra dove la signora aveva apparecchiato. Gli fece i complimenti per il posto. Non immaginava che dietro le case del Molo ci fosse quella meraviglia. Quella pace. La signora gli chiese cosa voleva. C’era tutto. Lui disse: “Un caffe’ d’orzo”. Lei tranquilla rispose:” Caro, non ce l’ho”. Allora lui decise per un caffe’. Lei gli porto’ a tavola tutti i cereali possibili, la marmellata, le burrelle e finanche il pane abbrustolito. Ma lui cortesemente disse che alla mattina appena sveglio non aveva appetito.
fine prima puntata