sabato, Novembre 23, 2024
Il Palio al Murello

Il Palio al murello: Ee dirigenti e non

Proprio ieri parlavo con un ex dirigente della Fortezza, ex da circa due mesi visto che le elezioni si sono svolte fine-settembre. Uscire dal direttivo significa non presenziare più alle riunioni, ma è ovvio e scontato che in caso di necessità una mano è sempre pronta a dare il proprio apporto. E’ fondamentale dare spazio ai giovani o a chi non ha mai messo piede nella vita dei rioni. Chi esce dopo anni di responsabilità e sacrifici state certi che un “no” non verrà mai dato a richieste di supporto. Oddio, qualcuno si defila così clamorosamente che per i dirigenti attuali diventa imbarazzante andare a chiedere aiuto. Come mai accade questo? Beh, metteteci invidia, presunzione, egocentrismo e qualche altra caratteristica del luogo e il cocktail è fatto. E’ un nostro modo di essere: chi ci succede nel fare la stessa cosa che facevamo noi, lo vediamo spesso in maniera negativa e mai allo stesso livello del nostro operato. Nei rioni chi è fuori e mugugna con tanto accanimento state certi che ricopriva in passato cariche di spessore. In tutti i rioni, senza esclusione alcuna. Ma non solo nel Palio, anche nello sport locale, nella politica, nell’associazionismo, nella chiesa. Dispiace dirlo ma è così. Chi potrebbe dare un contributo concreto amalgamando le positività odierne con quelle passate, preferisce andare muro contro muro. Viceversa chi fa polemica ma non ha avuto alcuna esperienza all’interno dei rioni è facilmente smontabile in quanto basa le proprie opinioni su dei luoghi comuni che hanno fatto il loro tempo. Alla Pilarella per esempio c’è un rionale che in passato non ha ricoperto cariche di peso all’interno della dirigenza, ma ha avuto a che fare con i vertici del Comitato Palio anni addietro. Ebbene vengono costantemente riportati episodi di allora di qualche bonamima come se al giorno d’oggi le cose siano rimaste immutate. Certe persone invece di analizzare i soli aspetti negativi dovrebbero dare una mano e contribuire a migliorare la vita del paese che ne ha tanto bisogno. Ma il Palio a Porto S.Stefano da tante persone è considerato come l’ultima ruota del carro. Un po’ come l’attività sportiva all’interno della scuola dell’obbligo. Come mai a livello di scuole elementari non si è mai fatta attività motoria? Ora qualcosa si fa, ma prima niente. Come se fosse fondamentale solo l’istruzione. Poi ci lamentiamo se i nostri figli sono gobbi (doppio senso), hanno i piedi piatti, o che al posto delle coscie ci siano due bei prosciutti cresciuti a suon di patatine e merendine. Arrivano alle medie e Frigola va in mattia con chi fino a quel momento non si è mai messo un paio di scarpe da ginnastica. Il palio in un certo senso è snobbato da qualche individuo culturalmente al di sopra di ogni sopetto o da quell’imprenditore che non ha tempo di pensare a queste cazzate. Non voglio fare nomi, ma credo che un sacerdote conosciutissimo in paese tra le decine delle sue pubblicazioni non ha mai concesso uno spazio a questa manifestazione che da più di sessant’anni scalda i cuori dei santostefanesi. Se cosi non fosse sarei grato di una smentita. E ci sono altri che hanno tantissime capacità, ma che non sono mai entrati nei direttivi rionali per paura di scontrarsi con persone grezze, volgari ed ignoranti. Credo che negli ultimi anni la tendenza è cambiata sia all’interno dell’Ente che nei rioni. Quindi fatevi vivi e non desistete.